E' ormai chiaro che la riforma non potrà entrare in
vigore il prossimo 1 gennaio 2013. Le discussioni sono ferme al Consiglio, che
non è stato in grado di arrivare ad una posizione comune tra gli stati membri. Finora quindi nessun progresso.
Ecco gli aspetti principali:
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Gli stipendi e i coefficienti
correttori dovranno essere rivisti annualmente come previsto dagli articoli 64
e 65 dello Statuto. Gli Art. 64 e 65 fanno riferimento all'Allegato XI dello
Statuto che regola il calcolo dello stipendio e del coefficiente correttore. Si tratta del cosidetto "Metodo".
Ciononostante, l'allegato XI dello Statuto scadrà il prossimo 1 gennaio 2013. In assenza di un metodo, è possibile che il Consiglio neghi ogni aggiustamento salariale nel 2013.
Ciononostante, l'allegato XI dello Statuto scadrà il prossimo 1 gennaio 2013. In assenza di un metodo, è possibile che il Consiglio neghi ogni aggiustamento salariale nel 2013.
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Anche l'articolo 66a dello Statuto
scadrà il prossimo 1 gennaio 2013. Poichè
l'articolo 66a costituisce la base legale per l'applicazione del prelievo
speciale del 5,5 %, questo prelievo non sarà più applicato.
Il timore consiste soprattutto nel fatto che i media e alcuni politici potrebbero sfruttare questo elemento per argomentare un incremento del 5,5% dello stipendio degli "euro burocrati" nonostante la crisi di questo periodo.
Sapendo che il Consiglio riprenderà i lavori di negoziazione sul Multiannual Financial Framework 2014-2020 il prossimo 7 e 8 febbraio, e che questi negoziati avranno un impatto decisivo sulla riforma dello statuto, ogni tensione politica potrebbe avere effetti negativi.
Il timore consiste soprattutto nel fatto che i media e alcuni politici potrebbero sfruttare questo elemento per argomentare un incremento del 5,5% dello stipendio degli "euro burocrati" nonostante la crisi di questo periodo.
Sapendo che il Consiglio riprenderà i lavori di negoziazione sul Multiannual Financial Framework 2014-2020 il prossimo 7 e 8 febbraio, e che questi negoziati avranno un impatto decisivo sulla riforma dello statuto, ogni tensione politica potrebbe avere effetti negativi.
Con l'intento di disinnescare la bomba, il
vicepresidente Sefcovic lo scorso 30 novembre ha fatto la proposta di estendere
la validità del metodo attuale e del prelievo di crisi in modo da evitare la
frattura (Blue network – Green Network).
Il 5 dicembre gli stati membri riuniti in COREPER hanno rifiutato la proposta della Commissione. Alcuni stati membri si sono dimostrati a favore dell'estensione del prelievo ma non del metodo e questa proposta non ha incontrato il favore di altri stati membri e della Commissione stessa.
Questa operazione poteva essere accettata
perchè il prelievo speciale è stato introdotto nel 2004 in cambio di un metodo
ben definito per il calcolo degli stipendi!
Ad ogni modo la Commisione ha manifestato le sue migliori
intenzione e ha fatto lo sforzo di evitare un incremento non intenzionale dello
stipendio. La Commissione è riuscita nel suo ruolo di
guardiano dei trattati e della stretta applicazione delle norme. Tutto questo
nell'interesse del
personale.
Il Parlamento Europeo sta supportando la Commissione. Vi invitiamo a leggere la lettera datata 6 dicembre e scritta dalla sig.ra Dagmar Roth-Behrendt che critica fortemente l'atteggiamento di certi Stati Membri!
Il Parlamento Europeo sta supportando la Commissione. Vi invitiamo a leggere la lettera datata 6 dicembre e scritta dalla sig.ra Dagmar Roth-Behrendt che critica fortemente l'atteggiamento di certi Stati Membri!
Il MEP
Dagmar Roth-Behrendt ha il ruolo di "rapporteur" nella revisione dello Statuto. Grazie alle recenti modifche dei Trattati (Trattato di Lisbona), il Parlamento e il Consiglio hanno pari poteri e questa novità controbilancia le misure eccessive di alcuni componenti del Consiglio.
Conclusioni:
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Da gennaio 2013 e fino alla
riforma dello statuto i nostri stipendi non saranno più soggetti al prelievo speciale del 5,5%
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Come è già accaduto dal 2011, probabilmente non esisteranno più
l'adattamento degli stipendi e il coefficiente correttore
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Esiste il rischio che
l'adeguamento 2013 subirà lo stesso destino
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Il blocco arriva da alcuni
stati membri nel Consiglio, non dalla Commissione
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Non è stata data nessuna
indicazione sull'entrata in vigore della riforma
Chiaramente in ogni momento potrebbero presentarsi nuovi sviluppi della situazione.